mercoledì 17 agosto 2011

Dicembre (canzone triste)



In dicembre, un giorno sereno,
penserai a me, penserai.
E il ricordo come un veleno
pastoso e fragrante berrai.

Toccherai l’orizzonte, vicino,
lucidato con gesto sicuro
da quel vento che rende al mattino
la luce del fonte più puro.

Crederai di vedere uno storno
ritornar da un paese lontano
al tuo orto in letargo quel giorno
di dicembre, limpido e strano.

Sorbirai quell’amaro miraggio
d’un amore che torna dal cielo,
ma una voce dirà: non è maggio,
ma dicembre, un giorno di gelo.

In quel perfido soffio di greco
svanirà la tua calda carezza.
E’ dicembre, dirà ancora l’eco
deridendo la tua debolezza.

Le dirai: “Sì, lo so ch’ho sognato,
che mi batte nel petto quel volo,
sì, lo so che il passato è passato,
che uno storno non torna da solo.

Ma il ricordo, il ricordo non muore
a dicembre, coll’ultima tea:
resta vivo a blandire nel cuore
la speranza, già ultima dea."

Alla fine un sentore d’arance
scioglierà tutto l’esile incanto,
tremeranno le labbra e le guance
coglieranno cristalli di pianto.

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